RSS

A Barzanò un 4 Novembre pieno di significato

La Commemorazione di questo 4 novembre 2019 o rganizzata dall’Amministrazione comunale con il grande contributo degli Alpini non è stata di certo una noiosa iniziativa per ricordare a tutti gli avvenimenti che hanno coinvolto anche l’Italia nel primo conflitto mondiale, costata milioni di morti soprattutto di giovani soldati come è possibile constatare quando si passeggia in via Manara tra i viali del Parco delle Rimembranze.

Tra i protagonisti i ragazzi. La presenza degli studenti della V insieme alle loro insegnanti è stata molto apprezzata in particolare per  le esibizioni sul sagrato della chiesa parrocchiale, dell’Inno di Mameli e della Guerra di Piero accompagnate dal suono piacevole della chitarra e della poesia di Ungaretti S. Martino del Carso.

L’impegno dei ragazzi si è focalizzato sui testi di questa canzone incisa nel luglio del 1964 da Fabrizio De Andre, un inno che porta a riflettere sui drammi della guerra. Gli stessi testi con disegni coloratissimi sono stati scritti sulle pergamene che i ragazzi hanno fatto dono ai partecipanti alla manifestazione.

Prima dell’avvio del corteo alla volta del Parco delle Rimembranze dove si è svolta la seconda parte della Commemorazione, sul sagrato della chiesa hanno preso la parola il Parroco Don Renato Cameroni e il Sindaco Giancarlo Aldeghi.

Il Parroco rivolto ai ragazzi li ha spronati a costruire un mondo di pace. Siete voi che tra qualche anno dovrete occuparvi della nostra nazione e impegnarvi per la pace come la vostra presenza e i vostri scritti mettono in evidenza.

Quando passate di qui per entrare in chiesa vedete questo monumento dove sta scritto Dio e Patria. E’ importante ricordare che queste persone che sono purtroppo morte, sono state capaci come ha fatto Dio di donare la vita per potere esserci la vita.

Molto profondo e significativo anche l’intervento del Sindaco Giancarlo Aldeghi che si è mostrato giustamente preoccupato da segnali che in modo sempre più esplicito mettono in discussione i valori della pace, il patrimonio più importante di cui disponiamo e che ora vacilla di fronte a attacchi che fino a pochi  anni fa erano considerati inauditi e impensabili.

Il 4 novembre ha detto il Sindaco lo voglio riassumere in 3 parole legate tra di loro : Vittoria, Forze Armate e Unità d’Italia.

La vittoria ha riunito il territorio italiano grazie alle nostre forze armate che operano per questo anche in tempo di pace. L’unità d’Italia non è però da intendere solo come unità territoriale ma un unità ideale, un valore che purtroppo in questo periodo è messo in crisi.

Ci sono forze in Italia e in Europa che tendono a fomentare le divisioni. Nella nostra Italia tutti sono liberi di esprimere giustamente opinioni diverse che vanno tutelate, ma occorre anche una unità di intenti che metta da parte il concetto di prevaricazione. Occorre essere consapevoli che Il crescendo di odio sociale porta alla disgregazione e mette in serio pericolo la pace.

Voglio fare tre esempi per capirci bene. I commenti sui social di cittadini di Barzanò e non di sconosciuti ha detto il Sindaco con frasi violente nei confronti degli stranieri…” prendere il lanciafiamme e bruciarli tutti” o ancora nei confronti degli elettori di un partito….” c’è ancora qualche coglione che vota questo partito, bisognerebbe ammazzarli tutti con i loro amici froci” fa crescere come detto il seme della disgregazione ormai diventato una pianta che indebolisce la pace fra le persone. Su queste frasi folli di alcuni nostri cittadini che ricordano gli anni bui dell’Italia non ci sono stati commenti di condanna, segno di un grande decadimento culturale.

Responsabilità che sono anche di alcuni genitori e faccio l’ultimo esempio. Non molto tempo fa mi sono trovato vicino ai bambini che aspettavano fuori dalla scuola prima delle lezioni. Alcuni mi hanno salutato “ciao Sindaco”. Un altro bambino nascosto nel gruppo mi ha detto “ Sindaco vaffanculo”. Sono riuscito a vederlo in faccia, l’ho riconosciuto. Il bambino non c’entra niente. Sono i genitori che hanno seminato il rancore nei confronti del Sindaco. Non so se cio’ dipenda da scelte che nell’ambito dell’esercizio amministrativo possono non incontrare la condivisione della totalità dei cittadini. Gli amministratori sono comunque sempre alla ricerca del bene comune. Seminare il rancore nel figlio è da irresponsabili.

E’ importante avere una nazione unita. Lo siamo ha concluso il Sindaco quando c è un pensiero comune, quando non si permette a ideologie disgreganti di prendere piede. Io auspico una nazione libera, unita e solidale.

Il corteo poi si è avviato alla volta del Parco delle Rimembranze per deporre le altre corone di alloro ai caduti e dove i ragazzi della scuola hanno cantato fra gli applausi  “ il Piave mormorava” il famoso motivo che fu composto nel 1918 da Ermete Giovanni Gaeta per ricordare l’entrata in guerra dell’Italia nel corso della prima guerra mondiale.

Questo slideshow richiede JavaScript.


Commenta!