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Quella sera che arrivò “Pippo”

 

I ricordi di due ragazzi degli anni 20

di Valentino Crippa

 

In questa estate 2021, all’età di 92 anni se ne andata in silenzio suor Regina Nava. Tre anni prima, nell’aprile 2018 accompagnato da Luigi Pirovano di due anni più grande di lei, ci siamo recati al Convento delle suore Preziosine di Villanova. Da tempo Luigi voleva farle visita. Un incontro devo dire commovente. I due ragazzi degli anni 20 che avevano trascorso la loro gioventù nel cortile della “Cassinetta” si tenevano entrambi le mani, felici di ritrovarsi e ricordare insieme i momenti passati.

Aprile 2018 Suor Regina Fumagalli con Luigi Pirovano

La frazione Cassinetta una delle più piccole e antiche del paese raggiungibile da via Roma e a piedi da via Da Vinci, aveva e ha ancora oggi due piccoli cortili. Noi ci dice Luigi, abitavamo in quello sotto e nello stesso caseggiato. La famiglia di Regina al primo piano e la mia a pianterreno. Negli sguardi di Luigi e Regina la nostalgia per la Cassinetta e le difficoltà di una gioventù che doveva fare i conti con le regole del regime. Il padre di Luigi Pirovano aveva perso il lavoro, licenziato dalla Falegnameria Proserpio per aver rifiutato la tessera del Fascio.

Ma noi, è suor Regina che parla, ne abbiamo fatto una pelle. Rivolta a Luigi: mi ricordo di tua mamma che ci raccontava i “panzan” e intanto senza accorgerci ci faceva lavorare. Intorno a noi solo campagna. Niente case e niente capannoni. Solo prati fino alla Campagnola e anche verso Dagò.  Le case più vicine erano quelle della centrale del Gas nella località che porta lo stesso nome. Il cortile del “gas” è quello che si trova di fronte all’ingresso della scuola Media di via Da Vinci.

Il cortile basso della Cassinetta

Fra i tanti ricordi che Luigi e Regina hanno, uno è in cima a tutti. Quello accaduto alle 19.30 del 12 febbraio 1945. In quel triste periodo al calar della luce del giorno, ogni sera entrava in vigore il coprifuoco. E con il buio nel cielo di Barzanò e dei comuni vicini volteggiava minaccioso un aereo monoposto da tutti chiamato “Pippo”. Chi lo manovrava aveva l’ordine di sganciare bombe nei luoghi dove le luci erano ancora accese.

Giovanni Fumagalli a destra con Valentino Crippa

Quella sera in via Roma transitava un autocarro con le luci accese. E da “Pippo” fu sganciata una bomba che mancò il bersaglio di qualche decina di metri disintegrandosi su un albero che stava proprio vicino al caseggiato dove abitavano le famiglie di Regina e Luigi.

In quegli attimi la madre di Regina aveva chiesto alla figlia di andare a prendere un gomitolo nel cassettone di un mobile. Per vedere bene doveva accendere la luce. Ma prima di farlo Regina si affacciò sfortunatamente pochi secondi alla finestra per chiudere le persiane. Fu in quel momento che Regina venne investita dallo scoppio della bomba che deflagrò proiettando violentemente oggetti di vario tipo ma sopratutto schegge di vetri. Avevo il viso che era un taglio unico ci dice suor Regina e le unghie dei due pollici tranciate di netto. Anche il padre di Luigi fu investito dalle schegge in pieno volto.

A poche decine di metri di distanza, al “gas” Giovanni Fumagalli classe 1941, era in braccio della madre. La mamma ci dice Giovanni era seduta su una sedia con i piedi nel fornello della stufa. Con lo scoppio della bomba, un finimondo, mi sembrava che la casa si era messa a girare…!

Sul posto a assistere Regina e medicarla l’unico medico condotto del paese. Cosma Passarelli il suo nome. Romano di provenienza, non nascondeva le proprie simpatie per il Partito Comunista Italiano. Dopo la Liberazione fu tra i fondatori della sezione del paese. Mi ricordo ci disse suor Regina, che questo medico non era credente, ma per tutti i suoi pazienti che erano in punto di morte chiedeva sempre ai familiari se volevano dare l’estrema unzione al loro caro. Questo medico benvoluto da tanti barzanesi, mi ha tolto a uno a uno tutti i vetri che si erano conficcati nella pelle del mio viso.

Barzanò anni 30 del secolo scorso

Fatti e personaggi, nostalgia della Cassinetta, e alla fine del viaggio l’incontro con le altre suore di Barzanò che ha ritrovato nel Convento di Villanova. Suor Elisabetta, suor Rosetta Fumagalli sorella di Giovanni del “gas”, Suor Teresa del Moulin, e suor Luigina Beretta.

Suor Regina ci ha lasciato ma rimarrà nel ricordo di schiere dei bambini di mezza Lombardia con il passare del tempo diventati adulti.

Il Convento delle suore Preziosine a Villanova

La mia vita è stata con i bambini ci disse. È vero. Negli asili ha fatto la sua vita. 20 anni a Carugo, 11 anni alla Presolana vicino a Clusone, 6 anni a Gorgonzola, 5 anni a Montesiro, 7 anni a Cortenova e altrettanti vicino a Varese, 2 anni a Roma e a Montichiari. A 84 anni ho detto basta, adesso vado a Villanova. Qui è restata otto anni. Qui si è conclusa la sua vita terrena. Una vita intensa, piena di fatiche e soddisfazioni quella di Suor Regina Nava.


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