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Il primo 4 novembre da Sindaco di Walter Chiricò

Una bella giornata di sole e nemmeno fredda ha accompagnato dopo la celebrazione della S.Messa celebrata dal Parroco Don Renato Cameroni, la Commemorazione del 4 novembre 2021 Festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate.

Sul sagrato della chiesa si sono riuniti, il Sindaco, i rappresentanti delle forze dell’ordine, gli Alpini organizzatori principali della manifestazione, le classi quinte delle elementari con i loro insegnanti e alla presenza del Dirigente Scolastico prof.ssa Viviana Patricelli, che ha ricordato nel suo breve discorso i combattenti, i caduti di ogni tempo, i mutilati, i veterani, gli invalidi che si sono sacrificati per noi e ai quali rendere omaggio, per i valori che hanno espresso, quali la profonda umanità del sacrificio, dell’eroismo e della dedizione. Valori perenni e comuni, che insieme al Comune e alle famiglie trasmettiamo ogni giorno ai nostri allievi, per evitare errori del passato.

 

Ha preso poi la parola a un mese esatto dalla sua elezione, il nuovo Sindaco di Barzanò Walter Chiricò.

Buongiorno a tutti e grazie per essere intervenuti a questa celebrazione, che dopo due anni possiamo tornare a svolgere in modo un po’ più sereno. Un ringraziamento sentito al gruppo Alpini di Barzanò che, nonostante il poco preavviso, ha provveduto all’organizzazione. Ringrazio per lo stesso motivo la dirigente scolastica, tutti coloro che hanno collaborato a pianificare questo evento ed infine gli alunni delle classi V per il loro impegno.

Il 3 novembre 1918 viene firmato l’armistizio tra l’Italia e l’impero Austro-Ungarico, a sancire la fine di una guerra sanguinosa; l’armistizio entra in vigore il giorno seguente, 4 Novembre. È oggi quindi, che ricordiamo la fine di quella guerra e, insieme, la giornata delle Forze Armate e la giornata dell’unità nazionale.

Celebriamo la giornata delle Forze Armate proprio allo scopo di ricordare il sacrificio delle centinaia di migliaia di giovani soldati morti per difendere la nostra Patria nel primo conflitto mondiale. E sento come obbligo morale, ricordare tutti i caduti a causa delle guerre, passate e presenti, di qualsiasi nazionalità ed ovunque nel mondo. Le guerre non danno mai soluzioni, è la storia che ce lo insegna. Durante e dopo ogni conflitto, anche vittorioso sul campo, le conseguenze sono sempre sanguinose, provocano distruzione, lutto, malattie, crisi economiche e sociali dalle quali è sempre difficile riprendere il cammino.

L’Italia è una nazione giovane, se pensiamo che gli ideali del risorgimento trovano la loro compiutezza nella Costituzione repubblicana del 1948. Forse anche per via di questa gioventù, assistiamo ancora oggi a comportamenti divisivi, che tendono a disgregare quello che tanto faticosamente si è cercato e si cerca di unire, a mettere in discussione il valore della pace ed il senso di comunità che, da solo, genera rispetto reciproco. Oggi è questa la battaglia da combattere: una battaglia dove le armi sono la cultura, la dialettica, l’istruzione, la divulgazione del nostro passato che deve essere trasferito alle nuove generazioni perché si possa costruire un futuro sempre migliore, imparando dai nostri errori.

Continuiamo quindi tutti, con i nostri comportamenti quotidiani, a fare maturare la nostra nazione, affinché prevalgano i concetti di libertà e solidarietà, così spesso richiamati dalla nostra Costituzione.

Viva l’Italia Unita.

 

Al termine il trasferimento al Parco delle Rimembranze dove sono state depositate le corone al Monumento ai caduti e a quello degli Alpini, l’alza bandiera, il canto da parte degli alunni dell’Inno di Mameli, e la consegna a questi ultimi da parte del gruppo Alpini di una penna e di una pergamena contenente l’illustrazione dell’Inno d’Italia.

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