Non saranno certo i mosaici di Pompei, Monreale o di Antoni Gaudì a Barcellona, ma quelli artigianali messi insieme con tanta passione da Vincenzo Proserpio umile piastrellista classe 1926 sono belli da vedere.
Buona parte di questi mosaici sono nascosti alla vista dei passanti, trovandosi nella parte interna del muro di cinta della casa in via Gramsci, a metà strada fra le frazioni di Dagò e Villanova.
Utilizzando il mosaico come forma d’arte, si intuisce nell’autore delle opere la voglia del bello attraverso la scelta dei soggetti più graditi, accompagnando il tutto da tanta pazienza e costanza durante la lunga fase di esecuzione. I soggetti a mosaico che Vincenzo Proserpio ha lasciato ai suoi famigliari, vanno dagli animali ai paesaggi, dalle scene religiose alle figure femminili.
Anche uno dei simboli più importanti del paese, come la Canonica di S. Salvatore, è stato oggetto di attenzione da parte di Vincenzo, che oggi non è più tra noi ma che nel suo piccolo aveva la passione per una forma artistica che ha reso celebri nel mondo uomini e grandi città.