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L’ex magistrato Gherardo Colombo a Barzanò: la lotta alla corruzione è possibile se si fa dal basso!

L’ex magistrato Gherardo Colombo ha tenuto nella sala civica di via Mons. Colli un incontro pubblico organizzato dal circolo LiberArci Barzanò con il patrocinio del Comune.

Nato a Briosco 70 anni fa, noto per aver dato il suo contributo alle indagini e ai processi nell’ambito dell’operazione “Mani Pulite”, sulla Loggia P2, sul delitto Ambrosoli, e i processi Imi-Sir Lodo Mondadori/Sme, all’inizio del 2007 ha scelto di lasciare la magistratura e da allora si impegna nell’educazione alla legalità nelle scuole. Per questo nel 2008 ha ricevuto il Premio Nazionale Cultura della Pace .

Dopo i saluti dell’ARCI e del Sindaco Giancarlo Aldeghi e una breve introduzione da parte della Segretaria comunale di Barzanò Dott.ssa Guglielmina Caretto , Gherardo Colombo ha raccontato la nascita di Mani Pulite e il lavoro con i colleghi del pool, evidenziando gli aspetti riguardanti le regole precise sul quale si fondava il sistema di corruzione legato ai lavori pubblici. Soprattutto sui lavori dati in subappalto, dove gli importi venivano pagati in percentuali che andavano dal 3 al 13,5%, in contanti, a un’unica persona che versava poi la quota stabilita ai referenti dei vari partiti politici. Al PSI il 37,5%, a DC e PCI la metà della percentuale versata al PSI, il resto agli altri. Si creavano così somme ingenti di fondi neri, come quelli che trovati in una cassetta di sicurezza, ben 70 miliardi di titoli. Una cifra mai vista. Di conseguenza anche le opere pubbliche ovviamente venivano a costare di più rispetto al costo reale.

Dopo aver scoperto la pentola ribollente della corruzione e dopo aver assestato duri colpi ai corrotti, c’è stata la reazione di contrasto al lavoro di Mani Pulite da parte anche della politica. Ad esempio la legge che ha depennato come reato il falso in bilancio è stato un duro colpo alla capacità di indagare su moltissimi reati.

Il relatore ha molto insistito sul concetto che la corruzione si può combattere, ma serve che questo processo avvenga anche dal basso. Ogni cittadino può fare la sua parte rinunciando a falsi risparmi ottenuti pagando in nero prestazioni d’opera; dimostrando soprattutto a se stessi, nella pratica quotidiana, che se tutti pagano le tasse tutti ne traggono benefici in termini di servizi. Se in Italia rientrassero i circa 100 miliardi di Euro mancanti a causa dell’evasione fiscale, si potrebbero risolvere problemi legati ad infrastrutture e all’occupazione, l’intero sistema economico ne trarrebbe beneficio.

Alla fine Gherardo Colombo ha messo in evidenza le sue perplessità sul sistema carcerario. “Ero uno che le persone le mandava in prigione, ma da molti anni ho iniziato un percorso che mi porta a ritenere errata quella convinzione, perché anziché aumentare la sicurezza le carceri la diminuiscono restituendo uomini più fragili o più pericolosi, privando le persone della libertà senza dare loro la possibilità di recupero sancita dalla Costituzione”.

Esistono esperienze alternative: in Norvegia la percentuale di recidività nel commettere altri reati da parte di chi è andato in carcere è del 45%, mentre in Italia è circa il 70%. Questo anche perché le condizioni delle carceri non consentono la corretta opera di recupero di chi ha sbagliato. E’ un percorso impegnativo, ma che può portare a risultati molto positivi, perché occorre ricordare che, scontate le condanne, queste persone  torneranno nella società.

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